Questo Rapporto costituisce la Parte IV della ricerca nazionale “Identità e prospettive del fisioterapista” voluta dall’AIFI ed ha come titolo “Il fisioterapista nel campo riabilitativo: rappresentazioni interprofessionali e percezione dei pazienti in due studi di caso”.
Diversamente dalla prospettiva generalista assunta nelle prime tre parti della ricerca, in questa quarta fase si è deciso di sviluppare una dimensione contestuale ed ecologica, ossia analizzare specifiche situazioni fortemente caratterizzanti per l’identità del fisioterapista, nelle quali studiare le dinamiche relazionali e organizzative entro cui prende forma la quotidianità del fare fisioterapico.
Il campo riabilitativo rappresenta senz’altro, anche sulla base delle risultanze delle fasi precedenti della ricerca, il riferimento centrale della professione da cui dipende il suo riconoscimento pubblico e la sua riconoscibilità rispetto alle altre professioni sanitarie e non solo. Di qui la scelta di analizzare diverse tipologie di servizi riabilitativi. In particolare, di puntare l’attenzione su due diversificati livelli del sistema riabilitativo: quello territoriale e quello ospedaliero-specialistico. Livelli diversi ma complementari entro cui la professione trova una collocazione privilegiata e caratterizzante, ma entro cui, al contempo, si trova a concorrere, insieme con altre professioni, ad un comune obiettivo.
Dopo diverse valutazioni (di cui si dirà nel paragrafo successivo), e con l’assistenza di un comitato di consulenti (dirigenti di strutture riabilitative e dirigenti AIFI), si è arrivati ad individuare due situazioni di particolare interesse collocate in due capoluoghi di regione (Firenze e Bologna): la prima riguardante la riabilitazione di primo livello, la seconda di tipo specialistico complesso.
Indice
PARTE I
Studio di caso del Presidio “Canova” dell’AUSL di Firenze
SEZIONE A – RISULTATI OSSERVATIVI
1. Il Presidio ASL “Canova” di Firenze 12
2. L’Unità Operativa di Riabilitazione Funzionale 13
3. Gli spazi e i percorsi del Presidio 16
La saletta
Il corridoio altro-da-sé: da spazio di transito a reception e sala d’attesa
Il magazzino dei sussidi
Gli spazi dedicati alla riabilitazione
a) Le palestre per gli adulti
b) La stanza dedicata ai piccoli
4. La casa come luogo di cura: il fisioterapista al domicilio dei pazienti 23
5. Gli altri luoghi d’azione del fisioterapista 25
6. La quotidianità del fisioterapista presso il Presidio “Canova” 26
La relazione con il paziente e i familiari durante l’azione di cura
La relazione tra i fisioterapisti del Canova: un gruppo con una forte coesione interna
La relazione con gli specialisti e gli altri operatori della struttura
SEZIONE B – VALUTAZIONI RIFLESSIVE DEI PARTECIPANTI
Il contesto socioeconomico 33
Verso una maggiore centralizzazione organizzativa 34
Alcune conseguenze della centralizzazione
L’aumento del carico burocratico 35
Strategie informali di gestione dell’attività quotidiana 36
I valori su cui si fonda l’operato quotidiano dei professionisti del presidio 38
I processi comunicativi tra il presidio e gli altri reparti 40
Il fisioterapista al lavoro 41
Le attività del fisioterapista nel presidio Canova
Tipologie d’intervento attuate
L’accompagnamento formativo nei confronti dei pazienti e dei loro familiari
Un fisioterapista “particolare”: il responsabile dell’unità operativa 43
Fisioterapisti in relazione 44
Le relazioni tra fisioterapista e paziente
Le relazioni tra i fisioterapisti e le altre figure operanti nel presidio
“Ma fate i massaggi?” Ovvero l’identità difficile del fisioterapista 46
L’autopercezione in rapporto ai rimandi dei medici
Medici di medicina generale, fisiatri ed altri specialisti
PARTE II
Studio di caso dei servizi riabilitativi
del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna
SEZIONE A – RISULTATI OSSERVATIVI
17. Il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi 52
18. L’organizzazione delle professioni sanitarie dedicate alla riabilitazione 53
19. L’Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitativa 54
20. L’ambiente di lavoro del fisioterapista e i luoghi della riabilitazione 56
Le palestre
Il “campo-base” dei fisioterapisti: la saletta, la postazione informatica per l’attività gestionale e l’avamposto di coordinamento
21. I fisioterapisti dell’U.O. Medicina Fisica e Riabilitativa all’opera 61
La gestione quotidiana dei pazienti
Le attività gestionali, di rendicontazione e di coordinamento
La relazione del fisioterapista con gli altri professionisti
22. I Dipartimenti dell’Area S. Orsola: l’organizzazione dei servizi e dei professionisti della riabilitazione nelle altre UU.OO. 68
23. Il fisioterapista nel percorso neonatale-pediatrico 69
24. L’organizzazione del lavoro nel Dipartimento cardio-toracico-vascolare:
tra autonomia individuale e adattamento alle esigenze della struttura 72
SEZIONE B – VALUTAZIONI RIFLESSIVE DEI PARTECIPANTI
Il contesto socioeconomico 74
Verso una maggiore centralizzazione organizzativa 75
Il processo di aziendalizzazione 76
La razionalizzazione della spesa
Gli obiettivi aziendali legati alla produzione di risultati quantificabili
La standardizzazione delle procedure
“Scriviamo delle relazioni da manuale, ma il paziente chi lo cura?”:
l’eccessivo carico burocratico
“Qui si è tutto accelerato”: la riduzione dei tempi di ricovero dei pazienti
Le conseguenze per i pazienti
Le conseguenze di un’unificazione forzata 83
I valori dei fisioterapisti vs i valori aziendali percepiti 87
Il fisioterapista al lavoro 89
L’accompagnamento formativo nei confronti dei pazienti e dei loro familiari
Fisioterapisti in relazione 91
“Loro ti danno l’anima”: la relazione tra fisioterapista e paziente
Il rapporto con i medici
“Lo alzi tu? no lo alzi tu”: il rapporto con gli infermieri
“Cosa fai in una rianimazione tu?” Ovvero l’identità difficile
del fisioterapista 100
Coesione e competizione nei diversi ambienti organizzativi: una sintesi dei risultati 102
Identità e riconoscimento nelle differenti ecologie di caring
Somiglianze e analogie fra i Casi-studio
Mutamenti organizzativi e rafforzamento del riconoscimento 114